Il Ritiro Interiore

I benefici recati dalla volontà di ritagliarsi quotidianamente un po\’ di tempo per Sé stessi, in modo da rimuovere l\’attenzione proiettata verso l\’esterno e riportarla all\’interno, sono benefici incalcolabili per il tuo copro corpo, la tua mente e le relazioni che hai con gli altri.

 

Noi tutti durante la veglia diurna, trascorriamo la nostra giornata in relazione con il mondo esterno. le esperienze che viviamo sono sempre in riferimento a ciò che ci troviamo a svolgere nei confronti del mondo esteriore, dal momento che apriamo gli occhi la mattino al momento che li chiudiamo la sera. Gli occhi, assieme agli altri organi di senso, ci permettono di entrare in rapporto con gli avvenimenti che accadono quando siamo svegli. Attraverso gli organi di senso raccogliamo un\’infinità di informazioni che vengono assorbite all\’interno di noi per mezzo del sistema nervoso periferico da dove, i neurotrasmettitori carichi di informazioni, si lanciano a velocità impensabili verso il sistema nervoso centrale, inondandolo di notizie, che elabora manifestando pensieri che a loro volta stimolano le emozioni le quali ci spingono all\’azione. Questo processo va avanti fino a quando non ci corichiamo e sospendiamo la ricezione nei confronti del mondo esterno.

Il ritiro durante il sonno

Quando dormiamo alterniamo due fasi. La fase di sonno REM, ovvero il Rapid eye movement, quella fase dove avviene quel curioso fenomeno del movimento rapido degli occhi. In questo periodo il cervello e la mente pensante elaborano le informazioni raccolte dalle esperienze diurne e manifestano la vita onirica, i sogni. L\’altra fase è quella del Sonno Profondo, caratterizzato da assenza di movimenti fisici e mentali, si è al minimo consumo energetico, sono attive solamente le funzioni Neuro Vegetative, battito cardiaco, respiro, ecc. Il cervello è al menomo funzionamento e la mente pensante si sospende. Nel sonno REM e soprattutto nel Sonno Profondo ritiriamo la coscienza dai sensi e la riportiamo all\’interno. Un ritiro indispensabile per la sopravvivenza. esperti del sonno asseriscono che anche i sonnambuli più cronici, pur se frammentariamente, comunque dormo, il contrario non permetterebbe di rimanere in vita, il cervello \”fonderebbe\”.

Ma la coscienza?

Durante la veglia siamo più o meno coscienti di ciò che ci accade. Mentre dormiamo e ci troviamo nella fase REM viviamo periodi di incoscienza mescolati ad altri di semi coscienza, poiché più o meno tutti possiamo aver sperimentato di renderci conto di sognare mentre si sogna. Quest\’esperienza può essere sviluppata, non mi dilungo a tal proposito non essendo l\’argomento di questo articolo ma  potrebbe esserlo per futuri. Invece nel Sonno Profondo si perde totalmente la coscienza. In differenti tradizioni come quella della Medicina Tradizionale Cinese o Vedica, si sostiene che l\’anima, durante il Sonno Profondo, si distacchi dal corpo e migri a vivere esperienze in alte dimensioni, fatto sta che nel Sonno Profondo non ce ne rendiamo conto.

Ritirare la coscienza consapevolmente

Una delle abitudini indispensabili che la cultura occidentale ha perduto, ma che fortunatamente sta riappropriandosene, è quella di ritirare la propria consapevolezza all\’interno durante la veglia. Le discipline millenarie di Lunga Vita che provengono dalle tradizioni dell\’antico oriente, le quali fortunatamente sono arrivate ad oggi mantenendone intatti i fondamenti, superando le cesoie delle censure e degli occultamenti che la storia ha messo in atto, permettono agli umani tardo moderni, ovvero a noi tutti che viviamo quest\’epoca, di ritirare l\’attenzione proiettata sugli organi di senso, ovvero verso l\’esterno, nuovamente verso l\’interno. Pratiche di Lunga Vita come il Makko Ho o il Qi Gong Saito, l\’Hata Yoga, ecc. che possiamo anche definire pratiche di Meditazione Dinamica, sono movimenti svolti attraverso la consapevolezza del gesto. Oltre che portare beneficio ad organi ed apparati, permettono di ritirare la consapevolezza all\’interno e far riposare il sistema nervoso periferico e centrale, un po\’ come accade durante il sonno ma con la differenza che si è pienamente coscienti e vigili. Tutte queste pratiche che prevedono movimenti, mantengono attivi alcuni organi di senso come i propriocettori, i ricettori del movimento corporeo, quindi anche se si riduce al minimo, c\’è sempre un\’attività del sistema nervoso periferico e centrale.

Il Ritiro Regale

Per Ritiro Regale intendo definire la pratica della Meditazione Statica, la pratica più nobile. Attraverso l\’assunzione di una postura, mantenuta per più tempo in assenza di movimenti volontari, la pratica della Meditazione Statica permette di ritirare la consapevolezza dimorante negli organi di senso, verso il cervello, specialmente nella corteccia prefrontale. In questo caso l\’attività dei neurotrasmettitori la si può ridurre al minimo, comprese le funzioni di base dell\’organismo, pur mantenendo lo stato di consapevolezza cosciente e vigile.

Il Ritiro sviluppa la Coscienza

Sia nelle pratiche di Lunga Vita dinamiche che statiche oltre che permettere di rigenerare l\’intero organismo, abbiamo la possibilità di aumentare la consapevolezza di ciò che siamo e di come ci possiamo relazionare con l\’esterno, ottenendo il massimo attraverso il minimo sforzo e, sopratutto, abbiamo la possibilità di sviluppare il livello di coscienza. Se i neuroscienziati asseriscono che oltre che conoscere pochissimo la nostra coscienza, ne utilizziamo una infinitesima parte, attraverso il ritiro della consapevolezza da fuori a dentro, espandiamo la conoscenza della coscienza e sopratutto impariamo ad utilizzarla.

Ritiro quotidiano

Se vogliamo fare del bene a noi stessi a questo punto possiamo ben capire quanto sia di fondamentale importanza ritirare dall\’esterno verso l\’interno la nostra consapevolezza, perciò è importante dedicarsi quotidianamente, soprattutto fra le proprie mura domestiche, alle pratiche di discipline di lunga vita, quindi la mia indicazione è di:

  1. Trovare un valido e riconosciuto insegnante che possa educarvi a pratiche di Lunga Vita
  2. Imparare bene le pratiche stesse
  3. Trovare il momento migliore della giornata per praticare almeno a cadenza giornaliera, in modo che ogni giorno diventi una ritualità irrinunciabile
  4. Il momento di pratica è opportuno che sia lontano da impegni e da stimoli che provengono dall\’esterno
  5. Trovare il luogo domestico più idoneo, in modo da renderlo il proprio spazio di pratica. Ad esempio può andare bene anche il salotto, per differenziarlo dal resto delle attività svolte in quella stanza è sufficiente accendere una candela
  6. Dedicarsi con rinnovata volontà alla pratica

Un\’altra buona abitudine è quella di adoperarsi a ritiri individuali più lunghi (mezza giornata, di un giorno o più) dove poter praticare e approfondire le pratiche di Lunga Vita abituali o nella propria casa o in luoghi consoni e ispiranti.

Ritiro residenziale

Frequentare ritiri residenziali organizzati da centri o Associazioni come Dharma Gioioso, permette di entrare in una dimensione più profonda con Sé stessi, condividendo anche con altri le solite ritualità, rigenerando, trasformando e liberando ogni cellula dell\’organismo e sviluppando il livello di coscienza, grazie anche alla stimolazione dell\’insegnante, del gruppo, di nuove pratiche apprese e del luogo dove si svolge il ritiro.

Perciò iniziamo da adesso, dopo questa lettura, a ritirare all\’interno di noi stessi l\’attenzione rigenerandoci e sviluppando la nostra coscienza.

Buona pratica Gioiosa a tutti!!!

a cura di Davide Riccio