Il respiro che libera

Il respiro accompagna la vita di ogni essere dal momento della nascita al momento della dipartita corporale. Il respiro è ciò che mantiene in vita gli esseri viventi. Senza il respiro l’essere umano può vivere pochissimi minuti.

Come funziona la respirazione?

Il respiro è costituito da atti respiratori i quali sono distinti da due fasi fondamentali e due fasi intermedie.

Le due fasi fondamentali sono l’inalazione, il momento in cui l’organismo richiama all’interno di sé l’aria, e L’esalazione, il momento in cui l’organismo espelle all’esterno l’aria non più utile.

Le due fasi intermedie sono la sospensione che avviene fra l’inalazione e l’esalazione e fra l’esalazione e l’inalazione.

Normalmente gli umani adulti in stato di calma e non sforzo, compiono dai 12 ai 18 atti respiratori al minuto.

La fisiologia organica del respiro permette lo scambio di ossigeno, che è il combustibile utilizzato dalle cellule, e di anidride carbonica, che è il gas di scarico della combustione cellulare, tutto questo avviene per opera dei globuli rossi, i quali all’interno dei polmoni raccolgono l’ossigeno proveniente dall’inalazione e cedono l’anidride carbonica espellendola nell’esalazione.

Il respiro secondo la Fisiologia Energetica della Medicina Tradizionale Cinese

In Medicina Tradizionale Cinese il respiro è considerato la funzione attraverso la quale l’organismo raccoglie l’Energia Cosmica, trasformandola in Energia Vitale che poi distribuisce a tutti gli organi.

Gli organi energetici deputati a questa funzione sono Polmone e Intestino Crasso.

Intestino Crasso Energetico raccoglie l’Energia Cosmica dall\’esterno, la quale entrando nell\’organismo diventa Energia Vitale, e rimuove le scorie energetiche governando la respirazione polmonare a la traspirazione cutanea.

Polmone Energetico  distribuisce l\’Energia Vitale a tutti gli altri organivisceri e tessuti.

Perciò sia per la fisiologia organica che per la fisiologia energetica il respiro permette di nutrire il corpo e di rimuovere ciò che lo può danneggiare.

Ma il respiro fa altro

Il respiro oltre fare ciò che sopra è stato detto, permette di coltivare la calma mentale, vale a dire diradare le moltitudini di pensieri che spesso affollano la mente delle persone.

Per liberare la mente è sufficiente calmare il respiro

Come si fa a calmare il respiro?

Se ci si sofferma ad osservare il proprio respiro per alcuni attimi, ci si accorge che più lo osserviamo e più esso si calma, gli atti respiratori diminuiscono, diventano più profondi e regolari.

Tutto questo semplicemente grazie al fatto di essersi fermati a rivolgere la propria attenzione ad esso.

Proprio come succede quando un bambino piange nella culla e la mamma lo prende fra le sue braccia per rassicurarlo e il bambino si calma.

Un esercizio per calmare il respiro e la mente

Per sperimentare come è possibile calmare la mente attraverso il semplice ascolto del respiro spontaneo prova a praticare la seguente procedura:

  1. sdraiati su una superficie morbida ma che sostenga il tuo corpo in modo da mantenere la colonna vertebrale allineata, rispettando le sue curve fisiologiche;
  2. cerca di assumere una posizione comoda tenendo gli arti inferiori distesi ravvicinati fra di loro e nello stesso tempo gli arti superiori distesi lungo i fianchi;
  3. rendi la posizione più comoda possibile in modo da mantenerla per alcuni minuti astenendoti per quanto ti è possibile da compiere movimenti volontari;
  4. puoi tenere la testa al pari delle spalle oppure appoggiata sopra ad un cuscino in modo da distendere le vertebre cervicali;
  5. chiudi gli occhi ma non stretti, oppure se preferisci fissa con gentilezza un punto ad occhi aperti;
  6. cerca di allentare le tensioni abbandonandole gradualmente;
  7. gradualmente porta la tua attenzione consapevole sul tuo respiro spontaneo, puoi sentire l’addome che si alza o si abbassa, oppure il movimento del petto o della schiena, oppure l’aria che entra ed esce dalle narici;
  8. se fatichi a contattare il tuo respiro, puoi utilizzare una mano appoggiandola laddove avviene il movimento respiratorio o nell’addome o nel petto;
  9. quando hai ben contattato con l’attenzione il tuo respiro, rimani su di esso percependo l’inalazione e l’esalazione che si susseguono e ponendo attenzione anche alle fasi intermedie, la stasi fra l’inalazione e l’esalazione e viceversa;
  10. mantieni l’attenzione sul tuo respiro e lascia tutto il resto in secondo piano;
  11. ti accorgerai che la tua attenzione sarà attratta anche da distrazioni provenienti o dal corpo, o dalla mente pensante oppure dall’esterno, non importa, quando accade questo e te ne accorgi, semplicemente riaccompagna la tua attenzione con gentilezza sul tuo respiro, astenendoti da giudizi o giustificazioni;
  12. rimani almeno 5 minuti in ascolto attivo e rilassato del tuo respiro, cercando di rilassarti ed abbandonarti sempre un po’ di più;
  13. dopo di che godi dello stato di calma che si è creato all’interno della tua mente;
  14. se ti accorgi di avere ancora un po’ di agitazione ripeti l’ascolto del respiro per altri 5 minuti, così fino a quando non sarai veramente più calmo.

Buona pratica e goditi la calma che hai ottenuto.

a cura di Davide Riccio

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