Gestire la Mente

Ogni giorno la mente umana processa un’infinità di pensieri i quali, per la maggioranza delle persone, sono senza un effettivo controllo e conseguentemente le esperienze che vivono vengono fortemente condizionate e limitate da essi.

Attraverso l’allenamento è possibile avere controllo della mente e delle sue funzioni.

COS’È LA MENTE?

Con il termine mente si definisce un insieme di funzioni fra cui l’elaborazione dei pensieri, le memorie, le intuizioni ed altre. A livello neurofisiologico, queste funzioni, manifestano impulsi elettrici ed intensificazioni dell’irrorazione sanguinea all’interno della corteccia cerebrale. La scienza considera l’insieme di queste funzioni l’espressione dell’intelligenza.

LO YOGA COME DEFINISCE LA MENTE?

Secondo lo Yoga la mente, chiamata Manas, è uno dei quattro attributi che caratterizza le Anime incarnate con la quali l’individuo processa le esperienze, le elabora, manifesta le emozioni e sperimenta esperienze presenti e future.

Gli altri tre aspetti sono Chitta, la coscienza; Buddhi, l’Intelletto; e Ahmkara, il senso illusorio di individualità separata dal resto, comunemente chiamato ego o piccolo sé.

CHITTA: LA COSCIENZA DI SÉ

Secondo gli Yogi, le anime sono espressione individualizzata della realtà ultima, ovvero La Pura Realtà Assoluta e Trascendente, perciò la loro natura più profonda è La Pura Coscienza o grande Sé. Perciò gli esseri umani, essendo per gli Yogi l’incarnazione delle anime, attraverso Chitta hanno la potenzialità di essere coscienti della loro natura interiore e della fonte da dove originano.

BUDDHI: L’INTELLETTO DISCRIMINANTE

La scienza sacra dello Yoga individua nelle funzioni dell’intelligenza tutte quelle capacità che permettono di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, la razionalità, il saper fare le cose, il volerle fare e la destrezza nel compierle.

AHMKARA: IL SENTIRSI DISTINTI DAL RESTO

La visione degli Yogi definisce questa funzione come l’aspetto intrinseco della dualità. Per provare a capire questa caratteristica, prendiamo come esempio l’individuo in gestazione. Durante la gravidanza il feto non respira attraverso la meccanicità dualistica del respiro polmonare ma è completamente nutrito dalla mamma attraverso il cordone ombelicale. Possiamo perciò dire che sia un tutt’uno con lei, vive completamente nell’Uno. Dal momento che nasce ed attua il primo atto respiratorio, viene a trovarsi nella dualità. Il respiro è duale, inalazione ed esalazione sono due e al momento che il cordone viene reciso e il bambino si separa dalla madre, i due divengo distinti l’uno nei confronti dell’altra. Ed ecco manifestarsi la caratteristica dell’ego, il senso illusorio di separazione dal resto.

LA MENTE E I PENSIERI

Manas, la mente pensante, è un “recipiente” che contiene un’infinità di pensieri che a loro volta manifestano emozioni. I sensi percettivi raccolgono informazioni che provengono dall’esterno del corpo umano, sulla sua superficie e all’interno di esso. Queste innumerevoli informazioni vengono immagazzinate all’interno del cervello attraverso impulsi bioelettrici che a sua volta si trasformano in pensieri ed elaborazioni di essi. Questo meccanismo pensante ed emozionale determina le esperienze che l’essere umano sperimenta continuamente.

LA NUVOLA CONIGLIO

Quando si riesce a scorgere nella forma di una nuvola un coniglio, è dovuto principalmente al fatto che sappiamo che cosa sia un coniglio, altrimenti non sarebbe possibile vederlo semplicemente perché non abbiamo la più pallida idea di che cosa sia un coniglio. In un dato momento, attraverso la percezione sensoriale, si è potuto conoscere la forma di un coniglio, poiché lo abbiamo visto e qualcuno ci ha detto che quell’animale lo si definisce coniglio.

Quest’esperienza ha fatto si che, attraverso la mente, l’elaborazione del pensiero ed il ricordo, al momento che si vede una nuvola che rievoca la forma del coniglio già conosciuto, si può proiettare quell’esperienza in quella forma della nuvola. Allo stesso modo accade con tutte le esperienze che si vivono, se una persona si percepisce e si pensa particolarmente incapace di portare a compimento una determinata esperienza, con molte probabilità quell’esperienze non verrà compiuta.

LA COSA MIGLIORE DA FARE È PERCEPIRSI E PENSARSI CAPACI E IN GRADO DI COMPIERE LE ESPERIENZE DESIDERATE

In potenziale, come esseri umani dotati di mente e intelligenza, abbiamo la possibilità di sperimentare tutto quello che vogliamo e per fare ciò è sufficiente saper utilizzare gli strumenti di cui siamo dotati, come la mente, Manas, e l’intelligenze, Buddhi.

FAI QUESTO ESERCIZIO
  1. Siediti oppure sdraiati comodamente,
  2. chiudi gli occhi e visualizzati come già possessore di ciò che desideri,
  3. se proprio non riesci a crederci pensa che, quella cosa o situazione che desideri, ogni giorno è sempre più vicina, sempre più realizzata,
  4. rimani focalizzato/a solo su quest’immagine che stai creando e tutto il resto lascialo in sottofondo, in primo piano con gentile volontà mantieni l’immagine creativa,
  5. procedi con quest’immagine per più minuti, fino a quando non senti che cominci a stancarti,
  6. in quel momento inizia a lasciare andare l’immagine e godi di quello stato di appagamento che è emerso,
  7. quando decidi di chiudere la sessione di pratica cerca di mantenere il ricordo percettivo di quell’appagamento,prolungandolo il più possibile per il resto del tempo che trascorrerai nelle tue attività quotidiane.

Ripeti questo esercizio una volta o due al giorno fino a quando non realizzerai completamente ciò che desideri. La realizzazione accadrà poiché verrà attratta dalla tua stessa mente grazie alla legge di attrazione. Il cosa sia la legge di attrazione sarà un argomento che tratteremo prossimamente sempre sul blog Dharma Gioioso.
Buona realizzazione.

D. Riccio